G. Garibaldi, Battaglia di Calatafirmi.
Venite,
portate dell’acqua! C’è un abisso da riempire.
Accorrete,
ciascuno porti tutta l’acqua che riesce a trascinare; chi ne ha porti del sale,
ne servirà tanto.
Venite e
portate dell’acqua e del sale, fonderemo un mare col suo nome.
Venite, c’è un
uomo da questa parte e una donna dall’altra e se non fosse un baratro a
separarli ma un mare, lui saprebbe navigare fino a lei. Viene dalla montagna,
ma lo attraverserebbe persino a nuoto se potesse. Venite e portate dell’acqua,
vedrete come un uomo riesce a superare se stesso, vedrete l’Ubermensch. Venite e portate dell’acqua,
fonderemo un mare col suo nome e sarà un monito per i posteri. Venite e portate
del sale, vedranno fino a che punto brucia, quando brucia…
Venite e
portate dell’acqua, vedrete un uomo che conquista l’altra riva o muore nel
tentativo. Venite, portate del sale, perché se ora si separassero nessuno dei
due sarebbe “intero per se stesso”.
Lei terrebbe una parte di lui e viceversa; lui perderebbe una parte di sé e
viceversa.
Venite e
portate dell’acqua, stavolta non dobbiamo sedare un incendio. Venite e portate
del sale, vogliamo che divampi.
Venite e
portate dell’acqua, venite e portate del sale! Dobbiamo riunire due amanti che
si sono persi, dobbiamo abbattere di nuovo il muro di Berlino. Venite, è
l’ultima volta e vale la pena esserci. L’avete vista lei? Vale la pena esserci.
Venite,
portate dell’acqua! C’è un abisso da riempire.
Accorrete,
ciascuno porti tutta l’acqua che riesce a trasportare; chi ne ha porti del
sale, ne servirà tanto.
Venite e
portate dell’acqua e del sale, fonderemo un mare col suo nome.
a MIO AVVISO TU SCRIVI POESIA. lA RIPETIZIONE DELLE ESPRESSIONI , A VOLTE OSSESSIVA, DA UNA PRTICOLARE FORZA E CARATTERE AL TUO SCRITTO. SCRIVI MONOLOGHI CHE IO PREFERISCO
RispondiEliminaMA I MONOLOGHI POSSONO ANDAR BENE ANCHE PER LA POESIA. LO SCRITTO... PORTATE DELL'ACQUA...è UNA POESIA
MERAVIGLIOSO LO SCRITTO iL GIARDINO DEI SEGRETI è UNA DELLE COSE PIù BELLE INTENSE CHE TU HAI SCRITTO. IO LEGGERO E RECITERò APPENA POSSO QUESTO MONOLOGO AI MIEI AMICI.
Matteo Schiavo