Pescara, 07/10/12.
Qualche tempo
fa viaggiando sono arrivato al mare, dove mi sono fermato ad attendere l’ora
del treno. Ho capito dunque che di tutti gli interrogativi che orbitano attorno
a noi e tutti i viaggi che compio, quelli che non finiscono nel mare, dal mare
iniziano. La risposta è oltre il mare.
Dopo le sue
onde migliori c’era una spiaggia, lì ho incontrato un uomo che correva con un
cane e regalava a tutti lo stesso segreto: “O si ama, o no!”. Voglia l’Universo
farti incontrare quest’uomo come io l’incontrai. La spiaggia è grande ma quell’uomo
corre e conosce il segreto. Forse corre proprio per quello, perché o si ama, o
no.
E dopo la
spiaggia c’erano due colline che profumano di fiori se ti chini ad annusarle.
Riparano una vasta pianura sulla quale si cammina a baci. Un bacio, un passo. E
al centro di questa pianura c’è un pozzo prosciugato, non porta acqua ma indica
la strada per la vita. Questa è la mappa del tesoro, la strada che riporta a
casa; dal pozzo dieci passi verso sud. Protetto da due montagne (se hai le
gambe piegate), cresce un giardino segreto. Il più bello che ci sia, tanto che
ti verrebbe da dire: «Pianto qui la mia casa, e domani sarà il primo giorno del
resto della mia vita.»
Questo perché il
giardino segreto sembra la meta, ma come tutti i punti d’arrivo più tardi si
rivelano piuttosto degli scali. La condizione umana dove per ogni certezza che
viene raggiunta l’orizzonte si dilata su nuove domande, finché s’intuisce che
al minimo il cielo è il confine. Il giardino segreto è un posto però dove il
mondo di fuori viene sospeso e vige la quarta regola della capanna: va tutto
bene. Punto.
È segreto,
questo giardino, perché sia una fortuna da meritare.
È segreto,
questo giardino, perché non a tutti è dato di sapere della sua magia.
Il giardino
protegge il suo mistero; contrariamente ad una delle più solide certezze del
genere umano, nel giardino di cui parliamo uno più uno fa uno.
Ed normale rimanere senza parole, è magia, non
si riesce a spiegare come sia possibile. E una volta arrivati si ritrova
finalmente la pace, fra le cosce della donna io la trovai. Della donna, l’unica
dove la cercai. Si cerca una spiegazione, un senso a tutto questo trambusto indecifrabile
con un sorriso sul volto e il respiro affannoso ma il giardino segreto è una
stazione di posta, un rifugio. Ho capito dunque che di tutti gli interrogativi
che orbitano attorno a noi e tutti i viaggi che compio, quelli che non
finiscono nel mare, dal mare iniziano. E il giardino segreto è uno di quei posti
che una volta arrivati ti riposi prima di riprendere a camminare per un altro
viaggio. Amore mio, passerei tutta la notte nel tuo giardino segreto.
“E quindi se la vita è davvero un viaggio […] arriva quel momento in
cui la corsa finisce. Si scende dal treno con le gambe ancora intorpidite,
trascinando la valigia.
E allora la domanda diventa: dove andremo adesso?”
La vita è un viaggio in
seconda classe (Iseeu), Parte utima, NS.
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