Per tutti i mozzi di primo pelo e quelli che soffrono il mal di mare.

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Questo è il blog che ho aperto qualche anno fa per tenere gli appunti di qualcosa che ancora non sapevo e ancora non so. Nell'estate del 2014 ne è uscito un libro e si spera che presto ne esca un altro. Ha una pagina su Facebook dove possiamo rimanere in contatto (sono di buona compagnia e non sporco più di tanto).

Cap. NS

17 dicembre 2013

Ninnananna di un giorno nuvoloso



"Is è mo laoch, mo ghile mear, 
Is è mo Shaesar ghile mear. 
Ni fhuras fein aon tsuan as sean 
o chuaigh i gcein mo ghile mear."



Canto popolare gaelico



Ninnananna alla fine di un giorno nuvoloso, ho perso il mio cuore inseguendo una nuvola. Mi sarà caduto per la strada, da qualche parte, e non me ne sono accorto. Ninnananna di una volta che c'era e non c'è più, per i campi mi ha portato, lungo il fiume fino al mare, volevo farne un aquilone. L'ho seguita per tutto il tempo, senza mai voltarmi e non so dove sia finito. Ninnananna per tutta la vita, vieni a trovarmi stasera, ti aspetterò nel mio letto e mi farai da cuscino.

Ninnananna di quella sera, la pioggia sopra i vetri sono baci sulla mia fronte. Ma forse s'avessi potuto scavare fra le coperte fino ad arrivare sotto al letto per nascondermi l'avrei fatto. 

Ninnananna in una vecchia foto, guardavo fisso quella nuvola, non ho visto dove mi è caduto e la mia anima è rimasta indietro. Ninnananna delle tende alla finestra, l'avrò dimenticato sulla spiaggia o nella stanza di qualche hôtel, forse corre ancora dietro alle nuvole senza di me.

Ninnananna di una notte insonne, camminavo su di un filo pensando a quella nuvola, forse è caduto fra le cose di Natale, fra le briciole di pane. Penserò per ogni nuvola nel cielo, ad occhi chiusi, che sei partito per un viaggio e che prima o poi tornerai. Ninnananna di qualche giorno fa, se sono caduto non m'importa, da terra sto più comodo a guardare il cielo.

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