
Spirito, riportala da me,
con un fiore nei capelli colto sull'orlo del baratro,che rubi tre gocce di rugiada su un ciliegio in Cina,
che tutto scorra lento,
e prenda un sorso di pioggia al deserto,
che di sete si ama.
Spirito, ricordale di me,
scambi il suo sorriso migliore con due smeraldi di un pirata
perché io possa perdermi ancora nei suoi occhi
e scelga un'onda del mare per abito e null'altro,
che dev'essere facile spogliarla ancora
e solo sabbia le rimanga addosso.
che abbia un giorno di sola notte per farsi perdonare
e un dolore nuovo da offrirmi all'alba.
Cerchi a Gerusalemme una manciata di terra e una promessa,
compri le parole di un poeta, le paghi con una lacrima,
che mi dica della mia assenza poi, e della pena.
Spirito, che in sogno mi apparisti,
comandami di farla felice prima che la mia nave salpi
e da un mercante impari la fiducia,
da una zingara si faccia contare del nostro futuro,
da una quercia sappia come essere decisi.
Spirito, conducila alle mie stanze,
in una mano il vino migliore di Agamennone,
che mi chieda qual è la prossima città,
nell'altra una spada delle guardie del Re,
che possa dirmi: "Non abbiate paura, mio Signore amato."
Spirito, portala da me con un treno,
così che veda come si va avanti anche quando sembra tardi.
Si fermi dalle fate del bosco e si faccia dare una storia per farmi addormentare,
vada con un desiderio da raccomandare, e scelga un profumo per il suo petto.
Spirito, incatenala al mio letto,
che al fine non abbia più voglia di andare via.
studenda.. accompagnata da quella canzone poi..
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