Di solito prendo degli appunti per le cose che dovrò scrivere, poi li rileggo, li ordino, li integro e li cancello e poi, se "le condizioni sono favorevoli" lo scrivo davvero. Stavolta mi sono fermato alla fase degli appunti e li ho pubblicati come li avevo presi. Questo, dunque, è il post che non ho scritto. In mia difesa però devo dire che ho proprio bisogno di pubblicarle certe cose, non perché necessito che il mondo (o quella sua parte che passa di qua) sappia quello che penso, piuttosto per liberare la testa e poter pensare cose nuove.
"Una volta mi chiese se mi dava fastidio. Insomma, se tutta quella storia mi faceva schifo. E io dissi che no. Che forse no, dipendeva. Non so. E poi una volta gli dissi: Professore, perché non viene a casa mia? E lui mi disse: Lo sa quanti anni ho più di lei, signorina? Trentasei. Prima che io riesca a dimenticarli tutti, lei si sarà stufata e rivestita."
A. Baricco, City.
Io corro, fuggo, ma loro sono più veloci di me.
Vi dirò, non è poi così male comunque.
Ricordo, ricordo d'esser stato vivo e poi non ho più ricordi.
Ricordo a fotogrammi, a diapositive, mentre vago per questa casa.
Né vivo né morto, sospeso aspetto.
Ricordo bene, per ingannare il frattempo, di quando avevo un corpo e ogni notte era una buonanotte.
Ricordo bene di quando potevo toccare e respirare.
Adesso tutto mi è indifferente.
Vorrei una vita che non ho secondo lei?
Non mi va più di saperlo.
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