"Prudence, indeed, will dictate that governments long established should not be changed for light and transient causes; and accordingly all experience hath shown that mankind are more disposed to suffer, while evils are sufferable, than to right themselves by abolishing the forms to which they are accustomed. But when a long train of abuses and usurpations, pursuing invariably the same object evinces a design to reduce them under absolute despotism, it is their right, it is their duty, to throw off such government, and to provide new guards for their future security." *
Dalla Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America.
Mi comando alla libertà stessa, alla redenzione personale e alla ricerca della felicità. Mi condanno ad essa. Mi concederò di andare ogni volta che mi andrà e di tornare quando mi andrà di più. Libero di disperdere i ricordi che non vorrò tenere al vento del tempo come fossero cenere, libero di tenere quelli che mi faranno sbriciolare il cuore. Sarò libero di costruirne di nuovi o libero di prendermi un tempo di cui non ricorderò nulla un giorno. E ci sarà un tempo per pensare e ripensare, per riassumere o riscrivere. Magari anche del tempo da sprecare. Mi ordino libero di avere domande senza risposta e libero di continuarle a cercare. Sarò libero, questo mi impongo, di liberarmi non un attimo prima di quando avrò deciso di farlo. Libero anche di essere triste, libero perfino di piangere. Libero di farmi slegare dall'albero, immune ormai alle sirene. Libero di non credere e libero di tornare a farlo. Libero di immaginarmi da solo e di non vivere mai più come la Luna. Libero di cercare altra bellezza e non pensare, per quanto veramente difficile sia, di averne avuta già troppa per un uomo soltanto. Libero quindi dalla mia più grande paura. Libero di fare un viaggio questa estate. Libero dalle storie senza lieto fine. Libero di finire l'Università e, da socialista, libero di andare avanti. Libero di farmi nuovi amici e buttare quelli vecchi che mi hanno deluso. Libero di stare con la mia famiglia, nella mia terra e nella mia cultura. Di averne fin sopra i capelli. Libero di andare a trovare mia nonna, libero di richiamare qualcuno che non sento da tempo. Libero di non dar retta a ciò che mi dirà l'Universo in quel momento. Libero di leggere un libro, di gustare una poesia, di fare cose che gli altri non si aspetterebbero. Libero di non mettere il cappotto solo perché tutti lo hanno indosso e libero di prendermi la pioggia. Libero di seguire una volta tanto ciò che mi diranno gli altri quando mi verrà voglia di fidarmi, e libero di andare dietro il profumo di una gonna se questo mi piacerà. Libero di svegliarmi e pensare che sia davvero una bella giornata. Libero di sorridere per strada, di bere un bicchiere di troppo o di spegnere il telefono. Libero per la prima volta di seguire i miei sogni o le mie idee, libero di aspettare per vedere come andrà a finire. Libero di lasciare che la barba mi cresca finché vorrò. Libero di salutare luoghi e volti credendo di farlo per l'ultima volta ma poi cambiare idea e tornare a rivederli. Libero dai fantasmi. Libero di riprendermi quello che mi è stato tolto e libero di andare al mare qualche volta. Libero di riaprire gli occhi e di riconoscermi. Libero di ringraziare e ricominciare. Libero da come doveva andare, da come dovevo essere e da come dovevano essere altri. Libero da dove siamo stati, da dove dovevamo andare. Libero, libero da tutte le cose che mi suscitano ricordi, libero di credere alle coincidenze, alle casualità. Libero di riempire le giornate con futilità, pur di non pensare. Libero di convincermi che le cose sono solo come le vedo, senza che dietro ci sia null'altro. Libero di smetterla, di svegliarmi. Libero di lasciare le domande così, senza risposta. Libero dal pensare che sarebbe un problema non perseguire la disperata ricerca delle risposte. Ci sono cose lontane, e per tali bisogna accettarle. Libero di aggiornare questa lista quando mi verrà una nuova idea.
Ho questa cosa qui, voglia di essere libero.
Cap. NS
* "La prudenza, in verità, detta che governi in vigore da molto tempo non siano cambiati per motivi futili e passeggeri; e conformemente l’esperienza ha mostrato che il genere umano è più disposto a soffrire, finché i mali siano sopportabili, piuttosto che raddrizzarsi abolendo le forme alle quali si è abituato; ma quando una lunga serie di abusi e di usurpazioni, mirate invariabilmente allo stesso scopo mostra il progetto di ridurlo sotto un dispotismo assoluto, è suo diritto, è suo dovere rovesciare tale governo e procurare nuove salvaguardie per la sua futura sicurezza."
"Quando tutto sembra senza uscita
RispondiEliminadevi guardare bene in fondo la tua vita
e chiederti se è proprio come la volevi tu
o ti aspettavi di più
ma siamo liberi così
e ora avrai tutto il tempo per risponderti
se mi cercherai potrei raggiungerti
mentre giri un altro film..."