Camminavo per il corridoio, cercando la mia stanza fra le altre, leggendo i numeri sulle porte. Pensavo che forse il mondo è fatto di camere d'albergo. Noi tutti, in fila lungo un corridoio a cercare una stanza, sulla moquette ormai consumata dei giorni con una lampadina che fra le altre s'illumina intermittente e la macchina del ghiaccio vicino l'ascensore.
Ero seduto su quel letto, pensavo che le nostre stanze fossero comunicanti, ma non importa, mi bastava porre una mano sulla parete per immaginare la tua dall'altro lato.
Ma non ci ho pensato troppo a lungo, sono felice ugualmente, perché so che le foglie dello stesso albero non cadono mai troppo lontane, e se si rialzano lo fanno per lo stesso vento, ho imparato ormai che le gocce della stessa pioggia muoiono sulla stessa strada, scorrono nello stesso fiume e così pure l'anima, trova sempre la strada di casa.
*Gabriele d'Annunzio firmava con la "D" minuscola comunque.
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