Per tutti i mozzi di primo pelo e quelli che soffrono il mal di mare.

Benvenuti a bordo!

Questo è il blog che ho aperto qualche anno fa per tenere gli appunti di qualcosa che ancora non sapevo e ancora non so. Nell'estate del 2014 ne è uscito un libro e si spera che presto ne esca un altro. Ha una pagina su Facebook dove possiamo rimanere in contatto (sono di buona compagnia e non sporco più di tanto).

Cap. NS

12 aprile 2013

L'ultima volta che mi hai chiesto se sono felice - Frammento del capitolo settimo


[...] Era nella cesta dei panni sporchi quindi non odora di detersivo, sa proprio di lei, e nemmeno di un deodorante perché ogni tanto rubo il suo, e so che odore ha. Racconta della sua pelle, è il suo odore a parlare.Ho trovato un reggiseno di Giulia mentre caricavo la lavatrice, l’ho preso in mano volendolo mettere dentro visto che stavo lavando i capi blu, ma qualcosa mi ha detto di non farlo. L’ho tenuto fuori, e non l’ho lavato, se mi chiederà qualcosa le dirò che ero preoccupata di rovinarglielo. [...] L’ho portato al naso, perché già quand’era lontano, sentivo il suo odore, mi sono vergognata un sacco. Chissà cosa avrebbe pensato Giulia vedendomi.

Caro Diario, dovresti sentire, c’è tutto un mondo là sopra. Odora di un campo di fiori, un grande prato pieno di sole e colori. Viole, margherite, rose e fiori mai scoperti prima, e poi grano finché si perde la vista. Da poco ha smesso di piovere, quindi c’è l’arcobaleno e l’odore di terra bagnata. Cinguettii e grilli che cantano, il mondo si risveglia. E cambia scenario a seconda di dove lo si esamina. Si sentono gli alberi, tanti alberi da agrumi, con le loro note d’estate, e una grande siepe di fragoline di bosco piene di spine; non sono  mature, ma quando lo saranno diventeranno dolci. Poi si coglie qualche profumo più forte, spezie orientali, mirra. Voluttuoso, sensuale, irresistibile ma mai volgare. Qualcosa che sa di Africa, di oro e d’argento, di giada. Selvaggio ma raffinato, libero. E poi il mare, a un certo punto c’è il mare e si sente l’odore della salsedine. Su quella sabbia una ragazza, forse Giulia, in un vestito avorio con una gonna enorme che adesso si è riempita di sabbia, felice. C’è una brezza fresca che viene dall’acqua, agita tutto dolcemente, culla di ogni cosa, mescola tutti gli odori, le fragranze, e resta sulle mani tra le dita, come se correndo in quel prato con le braccia allargate avessi toccato ogni cosa fino ad arrivare sulla sabbia bollente, per poi finire nel mare.

Tutto questo perché ha custodito il suo seno e l’ha fatto riposare. Quanto mi piacerebbe tenerlo tra le labbra, per scoprire cos’altro mi sono persa di quel posto magnifico.

È questo un mondo che rincorre troppo spesso i suoi frutti, e così si perde il profumo dei fiori.

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